Scritto da Pietro Ciccarelli [pietrocarmelociccarelli@virgilio.it]
Scoprire del perché di una serie infinita di inspiegabili suicidi
Il rapporto è il problema di sempre: l’uomo sospeso fra la vita e la morte. La ricerca spasmodica della propria identità che si matura attraverso rapporti inverosimili fra il nostro io presente e il resto dei nostri sogni, paure, superstizioni, Dio e il suo nemico, il Diavolo.
Racconti per caso, questo è il titolo scelto da Mario Ricotta, nel presentarci 17 episodi che il realtà è un unico paradossale racconto e certamente non scritti per caso. Volere sbalordire ad ogni costo e scoprire che la nudità è occasione di festa paesana con suoni, balli e allegre combriccole pronti allo scherzo. Volere arrivare, malgrado mille malanni e indicibili malattie al nuovo millennio. Scoprire del perché di una serie infinita di inspiegabili suicidi di tanti giovani è il compito del dottor Mennini. L’uomo che alla ricerca di se stesso, come Diogene, scopre la sua parte animalesca e diventa attrazione di uno zoo: un animale fra i tanti.
La tempesta tiene bloccato un uomo e una porta per pochi eletti, lo introduce in un paradiso-terrestre, da nessuno voluto. Alle soglie di una possibile morte per assideramento, l’occasione per riflettere del perchè della presenza dell’uomo sulla terra e dei suoi millenari dubbi che nessuno, ancora oggi, è stato in grado di risolvere.
Siamo di fronte ad un autentico scrittore, Mario Ricotta, psichiatra nella vita di tutti i giorni, ma che sa narrare il dramma dell’uomo con maestrìa e nella sua più autentica dimensione surreale e da sogno. Jonesco, Kafka, Brecht, ma soprattutto Gabriel Garcìa Màrquez, fanno capolino di tanto in tanto fra le righe, ma Ricotta supera di gran lunga la fantasia di questi maestri che tutto il mondo conosce.
La Sicilia, terra di Verga, Pirandello, Sciascia, Bufalino, Consolo e Bonaviri può senz’altro accogliere fra i suoi figli prediletti questo medico-scrittore di Mussomeli. I suoi personaggi si arrovellano sulla scena: dolenti, assetati di sesso, perduti nelle loro follie, come il professore di psichiatria che offre ai suoi alunni la migliore “letio magistralis” della sua vita.
“Il tormento e la lacerazione dell’uomo di Ricotta viaggia su binari quasi identificabili con la normalità, che poi è la banalità del quotidiano. Esiste in Mario Ricotta una sorta di disagio che diviene presto il contrasto e la lotta tra interiorità e forze esterne. La lenta conquista di una consapevolezza di sé sgorga da un sofferto e accidentato itinerario iniziatico”. (Angela Cardone)
Per saperne di più su Mario Ricotta vi invitiamo a consultare la scheda in Bibliografia Mussomelese (http://digilander.libero.it/stirpes/ricottam.html)
Piero Ciccarelli (http://digilander.libero.it/stirpes/ciccarellip.html), Mussomeli, Caltanissetta, Sicilia
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