Quadìa terra di mori di Paolo Giudici
Dopo, non so quanti anni, ho trovato e letto Quadìa, terra di mori (romanzo, edizioni ALPES, Milano, MCMXXX - 1930, e successivamente ristampata nel 1968 da Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta - Roma con prefazione di Leonardo Sciascia) di Paolo Giudici.
Certo è un libro scritto nei primi del Novecento, ma la storia di Vanni Lo Manto, sembra scritta ieri.
I pregiudizi, le meschinità, le invidie e la roba continuano ad essere di scottante attualità, come se cento anni dall’ambientazione di questo capolavoro non fossero mai passati. Ritrovo, leggendolo, al di là, dei ...
Paolo Giudici
Di Paolo Giudici, non sono riuscito ancora a trovare (neanche chiedendolo in prestito alla Biblioteca Regionale di Palermo) il suo miglior libro, Quadìa, terra di mori (romanzo, edizioni ALPES, Milano, MCMXXX - 1930, e successivamente ristampata nel 1968 da Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta - Roma con prefazione di Leonardo Sciascia). Mi sono affidato, quindi, al nostro grande Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921 - Palermo, 20 novembre 1989), critico e scrittore, che nel suo bellissimo saggio La corda pazza, scrittori e cose della Sicilia (Torino, Giulio Einaudi Editore, 1970), ne ...
Racconti per caso di Mario Ricotta
Il rapporto è il problema di sempre: l’uomo sospeso fra la vita e la morte. La ricerca spasmodica della propria identità che si matura attraverso rapporti inverosimili fra il nostro io presente e il resto dei nostri sogni, paure, superstizioni, Dio e il suo nemico, il Diavolo.
Racconti per caso, questo è il titolo scelto da Mario Ricotta, nel presentarci 17 episodi che il realtà è un unico paradossale racconto e certamente non scritti per caso. Volere sbalordire ad ogni costo e scoprire che la nudità è occasione di festa paesana ...
U Caminanti e U Cavalieri Vincenzo Ciccarelli
NON MI RIMANE ALTRO…
Non mi rimane altro che quel piccolo pezzo di terra
E quella casa nuova che non volevo;
Non avrei voluto:
Qui la mia anima dolorante
Che desidera rincontrarlo per un solo istante
Con il suo sorriso di padre
Nei confronti delle mie viltà.
Solo se ne sta il poeta
Lontano, in mille pensieri
Che non vedono: né ricordi né immagini
Distratti occhi sul mondo incomprensibile
Eredità di suo padre
Che non beveva dagli inganni del tempo.
Adesso muto
Nelle asperità della vita
Lo guardo negli occhi
E il suo silenzio diviene il mio silenzio
Anello di anime distanti…
Altre parti del mio corpo animato
Sono andate ...
La guerra di Calò di Giuseppe Messina
La porta della camera palpita con uno scricchiolio leggero. Forse è un soffio di vento, un semplice risucchio d’aria di queste inquiete notti di primavera. Forse è invece lei che è entrata, con passo silenzioso, e adesso sta avvicinandosi alla poltrona di Drogo. Facendosi forza, Giovanni raddrizza un po’ il busto, si assesta con una mano il colletto dell’uniforme, dà ancora uno sguardo fuori dalla finestra, una brevissima occhiata, per l’ultima sua porzione di stelle. Poi nel buio, benché nessuno lo veda, sorride. (Dino Buzzati)
Ogni fantasia di Calò sembra trovare ...
Mussomeli tra fiaba e storia di Maria Sorce Cocuzza
Mussomeli.......
Al solo leggere da lontano il nome del mio paese in mezzo a tanti libri di seconda mano non ho esitato un attimo: l’ho comprato senza conoscere (grave colpa da parte mia) nè l’autrice nè tanto meno il contenuto.
Che bel libro..., e che autentica freschezza dopo tanti anni: sembra scritto ieri, anche se l’edizione, ormai per sempre in mio possesso, risale al 1986.
Un tuffo nel passato, un ricordo inaspettato della mia gioventù con racconti (cunta), leggende, fatti veri, fatti ingrossati dalla fantasia e poi che gran lavoro di ricerca antropologica ...
Dicerie e leggende di Giuseppe Messina
Non c'è in questi racconti di Giuseppe Messina quel pavoneggiarsi alla ricerca della frase ad effetto che spesso viene usata per dare un tono altisonante a dei racconti che hanno contenuti modesti. Né l'uno nè l'altro, perchè non occorre: da soli contengono la genuinità e il sapore antico du cuntu. Il titolo, Dicerie e Leggende, fa pensare a quei misteriosi e fantastici racconti di un tempo, fatto di maghi, invenzioni fantastiche ed inverosimili, sorprese e incredibili mondi.
Certo, l'autore ci parla di persone scomparse, di massi sorti per caso in un ...
La mia santità di Mario Ricotta
Non è facile l’approccio con se stessi. Raccontare per alcuni è una cosa semplice, non importa se sia un racconto orale o scritto, anche in lingua straniera, come per molti di noi che siamo nati in Sicilia.
Per Mario Ricotta, autore di racconti e di testi teatrali di successo, non sarà stato semplice tornare con la memoria al tempo dell’infanzia, quando, folgorato dalla visione di Dio, scelse la via apparentemente più semplice per arrivare a quel Paradiso che noi tutti sognato: il sacerdozio.
Il racconto che si snoda in La mia santità ...
Il diadema di pietra di Roberto Mistretta
Il giornalista-scrittore Roberto Mistretta scrive per la pagina culturale del La Sicilia, e in questa sua nuova fatica Il diadema di pietra, presenta la seconda avventura del maresciallo Saverio Bonanno, capo-stazione di un piccolo paese all’interno della Sicilia, Villabosco (Mussomeli).
Dopo l’enorme successo del suo primo noir, Il canto dell’upupa, tradotto anche in tedesco, il maresciallo non mette da parte il suo sbirrame e proprio nel momento in cui si appresta ad un incontro galante, in borghese e con il vestito delle grandi occasione, sente un colpo di pistola a pochi ...
Il canto dell’upupa di Roberto Mistretta
La nebbia spessa stagnava nella vallata, abbracciando la Montavalle, immensa distesa perlacea, fiabesco lago di morbide nuvole adagiate in terra. La rocca di Villapetra si levava sul lago di nuvole nella sua luce azzurrina, rubando al cielo i colori più belli: l’indaco lambiva il turchino e il violetto carezzava il turchese sino a sfumare nel grande respiro dell’infinito. Dio che spettacolo! Perché gli uomini avevano smesso di guardare il cielo?
Questo passo, cari lettori, è poesia. Allo scrittore sarà scaturito dal suo profondo con naturalezza e senza avvertire alcun senso di ...
Canti dell’alba di Tonino Calà
Spesso si associa alla figura del poeta quella del sognatore sempre con la testa per aria a mirar le stelle e la luna.
Chi di voi guardando la luna non si è sentito, per un attimo, poeta?
Molti fra i più grandi poeti del Novecento hanno profetizzato che, invece, la poesia era morta e che nessuno aveva più nulla da dire.
Un esercizio, forse, un vezzo o forse una moda. L’intellettuale imbavagliato dal regime fascista si espresse per metafore, parlò di non chiederci (a noi poeti) la parola che squadri da ogni angolo ...