Il campiere di terracotta di Salvuccio Bellanca
“Il campiere di terracotta”, opera prima del giovane Salvuccio Bellanca, è un “cuntu” come quelli che si ascoltavano intorno al braciere quando televisione e internet erano ancora da venire. L’incipit ci conquista subito per la poetica descrizione di un ambiente agreste dove si nota una stretta connessione ora tra vari aspetti del mondo naturale ora tra lo stato d’animo dei personaggi ed il paesaggio . “La nuttata era calda. Colava afa ‘mpiccicusa e non si muoveva manco una foglia. La luna, candida come il marmo, faceva capolino tra le giglie ...
I ricordi di via Nettuno
Essendo vissuta più a lungo altrove, anche se nelle vicinanze, che a Mussomeli (paese di cui sento forti e tenaci legami e radici difficilmente tranciabili) i ricordi legati a quell’ambiente risalgono ai periodi più remoti della mia vita: gli anni della primissima infanzia quella a cui sono legati ricordi di fatti, che nella maturità, sembrano banali, ma che rimangono vividi ed incancellabili.
Sono voci, odori, rumori, case vecchie e umide, strade lunghe, ma attraversate oggi, brevissime, persone ritenute vecchie, ma che non avevano oltrepassato i trenta o quaranta anni.
I miei primi ...