Un ruolo abbastanza importante nello svolgimento dei misteri pasquali a Mussomeli, è assegnato alle confraternite.
Tale istituzioni di cui riportiamo alcune notizie (rifacendoci allo storico Giuseppe Sorge) sono sorte a Roma e in Francia nel tredicesimo secolo e si sono rapidamente diffuse nei secoli successivi in altri luoghi (vedi anche Maria Sorce Cocuzza); a Mussomeli nacquero nel ‘500.
I membri delle confraternite ossia i confrati esercitavano pratiche religiose, si riunivano per pregare, celebravano i funerali dei soci defunti e ne curavano il seppellimento.
Il Consiglio Direttivo delle Confraternite erano formati generalmente da un Superiore, dal Cassiere, dal Maestro dei Novizi e da un Cappellano. Si riunivano negli oratori, appositamente costruiti, o nelle chiese.
Le compagnie più antiche furono quelle del SS. Sacramento alla Madrice, del SS. Corpo di Nostro Signore a San Giovanni, della Concezione nella Chiesa della Madonna dei Miracoli, di Santa Maria del Carmelo al Carmine, di Maria SS. delle Vanelle a Sant’Enrico, del Monte di Pietà ai Monti e quella dei Verdi.
La Confraternita del Monte di Pietà fu fondata nella chiesa dei Monti e durò soltanto quarant’anni. Scopo della pia istituzione era di adempiere le opere di misericordia, di carità e di pietà, dando da mangiare ai bisognosi , soccorrendo i carcerati, vestendo gli ignudi, visitando gli ammalati, fornendo il corredo alle orfane povere. I mezzi erano forniti dagli stessi soci che spesso lasciavano in eredità tutti i loro beni alla confraternita.
La Compagnia dei Verdi venne fondata dal conte Lorenzo Lanza nel 1608. La sua fondazione è legata a una promessa del fondatore. Si racconta che in una terribile notte invernale del 1608, don Lorenzo, nel far ritorno da Sommatino a Mussomeli, finì in un tratto di strada così impraticabile che le mule della lettiga, sprofondate nel fango fino al ginocchio, non riuscivano più a proseguire. Vistosi in grande difficoltà, il conte invocò l’aiuto di Dio, promettendo d’istituire una confraternita in onore del SS. Nome di Gesù. Non appena finì di esprimere il voto, vide le mule divellersi a un tratto dal terreno e apparire una luce celeste che gl’illuminò la strada fino a Mussomeli. Il conte tenne fede alla promessa fatta e l’attuò, fondando la confraternita chiamata dei Nobili o dei Verdi, per il colore dell’abito che portavano. Il loro scopo fu simile a quello del Monte di Pietà, cioè soccorrere i poveri. I mezzi venivano forniti dagli stessi soci e questue che solevano fare ogni venerdì per le strade del paese.
Le confraternite esistenti oggi sono cinque.
La più importante è l’Arciconfraternita del SS. Sacramento alla Madrice, il cui stendardo (bannera) rosso porta al centro l’ostensorio. Il costume (sacco) dei confrati è formato dal camice bianco e dal mantello rosso ricamato oro.
La Confraternita di San Giovanni (vedi foto) ha lo stendardo color bianco e lo stemma con l’ostensorio. I confrati vestono camice bianco e mantello di colore biancastro ricamato oro.
La Confraternita Maria SS. delle Vanelle (Sant’Enrico) ha lo stendardo colore azzurro, lo stemma di forma circolare presenta la corona di Sant’Enrico. I confrati vestono camice bianco, mantello e cappa color azzurro.
La Confraternita Santa Maria del Carmelo ha lo stendardo color giallo-marrone, lo stemma ha la forma circolare con la corona della Madonna al centro. I confrati vestono camice bianco e mantello giallo-marroncino.
La Confraternita Maria SS. dei Miracoli (della Concezione) ha uno stendardo color acqua marina con a centro la M e la corona di Maria. I confrati vestono camice bianco e mantello color acqua marina.
Attualmente durante le processioni il Superiore di ogni Confraternita affiancato da altri due membri del Consiglio Direttivo formano la cosiddetta sidia che si colloca in fondo alla Confraternita. Tutti e tre indossano un medaglione e portano in una mano un lampione.
La sidia è preceduta dai quattro confrati detti i quattru darriari (due per lato) seguono tutti gli altri confratelli. La processione di ciascun confraternita si apre con lo stendardo (bannera), seguito da 2 confrati (uno per lato) vestiti da mazzera a cui seguono i quattru davanti (due per lato) prima di tutti gli altri.
Al centro della Confraternita in processione emerge un confrate vestito di tutto punto che veste la cosiddetta Cappa du Cristu perché porta un pesante Crocifisso che identifica la Compagnia.
Nella grande processione del Venerdì Santo la Compagnia più importante sfila per ultima. La prima Compagnia a sfilare è quella di Sant’Enrico con la Veronica, segue quella del Carmelo con San Giovanni, quella della Madonna con la Maddalena, quella di San Giovanni Battista ed infine l’Arciconfraternita della Madrice seguita dall’Urna con Gesù morto e l’Addolorata.