Carmelo Pennica: educatore di Pinuzzu l’arrinisciutu

Viddanu arrinisciutu! Arrinisciutu? Questa definizione coinvolge Carmelo Pennica educatore!

L’ anno scolastico 1954-’55 fu memorabile, per me e per il mio insegnante. Accumulai più di un mese di sospensione dalle lezioni.

Sì! Ero volitivo ed esuberante, anzi direi intimamente testardo. Mia madre non aveva i soldini da darmi per comperare, ora i francobolli della Lega Antitubercolare, ora quelli della Lega Navale, ora quelli della Dante Alighieri, ed io non ritornavo a scuola, abbandonando colà anche la cartella che mi veniva riportata da qualche compagno vicino di casa. “Devi venire a scuola accompagnato dai genitori”, decretava il mio monitore. Mia madre che sempre ripeteva al Maestro di usare con me le maniere forti, poverina aveva tanta vergogna che chiedeva a sua sorella Pippina di accompagnarmi.
Subivo a testa china il sermone accorato del Maestro che ripeteva sempre: “E’ un bambino molto intelligente (avevo ottimi voti!), peccato che io debba prendere questi provvedimenti”. Io ascoltavo, fiero di essere riconosciuto intelligente, ma alla prima occasione……era più forte di me e lo costringevo a un ulteriore intervento punitivo. Pensate che in quell’anno egli mi ritirò per punizione perfino il Libro Sussidiario. Però a fin di bene. Non ne erano arrivati in numero sufficiente per tutti e così lo diede a un altro scolaro forse più ……bisognoso di me, scolasticamente.

Nella mia vita di studente, quando mi sono trovato in difficoltà di impegno, di memorizzazione o di comprensione, il mio pensiero tornava sempre alle parole del mio Maestro delle elementari e, ricordandomi della stima che lui aveva per il mio intelletto,trovavo lo stimolo all’applicazione più tenace.

Licenza Media in Asti, Diploma Liceale a Imperia e Laurea presso l’Università Statale di Milano.

Per quasi quarant’anni mi sono occupato di Immunoematologia in Ospedale. Ho firmato per la responsabilità di oltre centomila trasfusioni di sangue. E chi l’avrebbe detto!

Carmelo Pennica aveva compreso le mie potenzialità e, sostenendomi nonostante le mie defaillances caratteriali, aveva creato quella fiducia in me stesso che mi ha accompagnato per tutta la vita. Certamente alla mia carriera hanno contribuito molti altri “fattori al contorno”, ma da lì “m’incamminai pe ‘l mondo ignaro e franco”.
Dovunque mi trovassi, in occasione delle festività del S. Natale, inviavo sempre un pensiero d’augurio al mio caro Maestro. E quando tornavo a Mussomeli per passarvi qualche giorno di devozione ai miei genitori, non mancavo di fargli visita in Piazza Caltanissetta vicino alla fermata delle corriere. Mi accoglieva sorridente chiedendo notizie su di me e dicendomi della sua vita, mentre le donne di casa erano attive alle macchine da cucire.

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Scritto da: Noto_Giuseppe - il 8 maggio 2011 - Categoria: I ricordi di Pinu Bonzangu - Nessun Commento -

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