Mancu u sapiva ca faciva u DJ
Pitruzzu era il più piccolo di un gruppetto di giovani emergenti mussomelesi, si fa per dire, che tra i primi cominciarono a portare dalla grande metropoli Palermo i primi 45 giri in vinile.
La passione di Pitruzzu era Paul Anka che spopolava con You are my destiny e Diana.
Gli immancabili spiritosi vicini di casa, Turiddu (poi emigrato a Bologna con il nome di Salvo) e Roberto gli appiopparono un bellissimo soprannome Pollanca, riuscendo anche a rifilargli, per la modica cifra di 2.000 lire, una bella chitarra scordata (nel senso di non ...
Ninuzzu: l’agnieddu di Caluzzieddu
Per capire di che cosa stiamo parlando è bene precisare come si viveva, nella nostra Mussomeli , a cavallo della seconda guerra mondiale.
L’economia della città era di tipo agricolo, senza alcuna industria, a parte la fabbrica di li gazzusi e qualche altra inezia del genere.
Faceva eccezione in contrada Annivina il magnifico Pastificio detto della Madonna dei Miracoli, con annesso mulino per macinare il grano.
Il pastificio era uno dei migliori della Sicilia: faceva pasta delle migliori qualità tra cui quella extra, che poche famiglie potevano permettersi. La maggior parte di essa ...
Da carusi a carusazzi
Negli anni Sessanta, in quel delicato periodo che dall’infanzia si passa all’adolescenza, a Mussomeli, i ragazzi cambiavano denominazione: da carusi a quello, non poi tanto gratificante, di carusazzi.
Allora fra i pochi studenti, che malamente per la verità, studiavano sia l’italiano che l’inglese, si venne a scoprire che la parola carusazzi corrispondeva appunto a quella di adolescenti in italiano e di teenagers in inglese.
Ora dovete sapere che ad alcuni venne la voglia di stupire i compagni du scaluni, (allora non c’erano né pub né discoteche e i luoghi prescelti per chiacchierare ...
L’arrivo del trattore e l’emigrazione al Nord o all’estero
Oh che bellu u tratturi! Fa u travagliu di cincu muli tutti ‘nzemmula.
Come erano contenti, contadini e proprietari terrieri, quando nelle nostre campagne si videro girare per la prima volta i trattori.
Dopo i trattori, arrivarono le trebbiatrice e il lavoro della pisata, che durava mediamente tutto il mese di luglio, si svolgeva in un mezza giornata.
Non molto dopo, arrivò la mietitrebbia e in un solo giorno si finiva tutto il lavoro nelle campagne.
Ma finirono le campagne e finì il lavoro per molti mussomelesi.
Oltre all’ormai storica emigrazione nelle Americhe, iniziò il ...
U Tistu – raccolta di poesie di Piero Ciccarelli
Per meglio capire cosa sono i ricordi, e che valore hanno, è necessario tornare indietro tanto quanto si è andato avanti dopo l’esser nati.
Ogni passo programmato avanti deve esser frutto della coscienza degli ultimi passi fatti. Fatto questo ci si può accingere a fare o a leggere ogni opera, propria o degli altri. U Tistu, di Piero Ciccarelli, è la storia della propria anima, dei propri sentimenti.
Ogni pensiero espresso è un’immagine fissa di un determinato periodo, che parte dall’infanzia, passando alla adolescenza, sino ad arrivare nel mezzo del cammin di ...
Quadìa terra di mori di Paolo Giudici
Dopo, non so quanti anni, ho trovato e letto Quadìa, terra di mori (romanzo, edizioni ALPES, Milano, MCMXXX - 1930, e successivamente ristampata nel 1968 da Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta - Roma con prefazione di Leonardo Sciascia) di Paolo Giudici.
Certo è un libro scritto nei primi del Novecento, ma la storia di Vanni Lo Manto, sembra scritta ieri.
I pregiudizi, le meschinità, le invidie e la roba continuano ad essere di scottante attualità, come se cento anni dall’ambientazione di questo capolavoro non fossero mai passati. Ritrovo, leggendolo, al di là, dei ...
I ricordi di via Nettuno
Essendo vissuta più a lungo altrove, anche se nelle vicinanze, che a Mussomeli (paese di cui sento forti e tenaci legami e radici difficilmente tranciabili) i ricordi legati a quell’ambiente risalgono ai periodi più remoti della mia vita: gli anni della primissima infanzia quella a cui sono legati ricordi di fatti, che nella maturità, sembrano banali, ma che rimangono vividi ed incancellabili.
Sono voci, odori, rumori, case vecchie e umide, strade lunghe, ma attraversate oggi, brevissime, persone ritenute vecchie, ma che non avevano oltrepassato i trenta o quaranta anni.
I miei primi ...
I fatti dell’acqua del 1954 a Mussomeli
Il 17 Febbraio 1954 a Mussomeli (Caltanissetta) i carabinieri intervenirono per reprimere una manifestazione popolare di protesta per la cronica mancanza di acqua e la pretesa dell’Ente Acquedotti Siciliani di riscuotere comunque le salate bollette.
Quel giorno alle ore 12,00 circa 2500 persone affluirono alla spicciolata ad una manifestazione contro il sindaco, reclamando l’immediata revoca del contratto stipulato nel 1952. Il sindaco avvocato Giuseppe Sorce rifiutò di farlo ed allora molti presero a lanciare sassi contro il balcone e le finestre del Municipio. Col crescere del tumulto il comandante dei carabinieri, ...
U pitittu
Ormai fa parte delle storia del costume italiano e fu senz’altro un fenomeno di grande portata tale da scomodare scrittori e giornalisti come Umberto Notari, Indro Montanelli, Enzo Biagi e quell’intellettuale fine e arguto come Ennio Flaiano: scrissero articoli di grande e sottile ironia ma anche di grande rimpianto. Stiamo parlando della chiusura dei Casini o Case Chiuse.
Furono giorni di grande mestizia e l’eco arrivò anche a Mussomeli.
Un mito inarrivabile questa istituzione su cui lo Stato lucrava.
Io appena tredicenne non è che ne capissi molto, ma mi incuriosivano i discorsi ...
La banda di Salvatore Giuliano
Non ricordo bene in quale anno, certamente non avevo ancora 11 anni (io sono del ’38), quando percepìi il movimento che c’era nella cartolibreria Amico, sita proprio di fronte al vecchio municipio di Mussomeli.
Precisamente dove compravamo libri e quaderni per la scuola. Da don Pippinu Amicu si faceva ressa il giorno che usciva la dispensa (il fascicolo) che raccontava le gesta di Salvatore Giuliano: l’eroe popolare del momento.
Un certo maresciallo Longo, si disse, partì da Mussomeli per catturare Giuliano e nel giro di qualche giorno tornò ferito ad un braccio...e ...
Il furgoncino magico di Pasqualinu
Era una scena, che sarebbe piaciuta molto a Peppuccio Tornatore e in quei fine anni cinquanta era consueta e si ripeteva puntualmente ogni mezzogiorno nelle assolate giornate dei mesi estivi nella “chiazza” di Mussomeli.
Allora era davvero, la Piazza per eccellenza, l’agorà greca o il foro romano, era davvero il fulcro movimentato della vita cittadina. Farmacia, bar, carnezzeria, merceria, drogheria (o putìa), barbiere, gioielleria, fotografo e persino due banche e una chiesa. Tutti i carusi, di età compresa fra i sei e i tredici anni, attendevano con ansia e con la ...
A televisione
Chiedo perdono se non ricordo bene quando sia arrivata la televisione a Mussomeli, sarà stato il ‘57 o il ‘58: nella sostanza dei ricordi, comunque, cambia ben poco.
C’erano due negozi che vendevano gli apparecchi televisivi, a prezzi irraggiungibili per i comuni mortali. Un negozio era a Piazza Roma, accanto alla tabaccheria di “Binanziu” e l’altro di fronte al vecchio Municipio, oggi, Palazzo Sgadari (ci stava ‘nfacci e lo scoperto soltanto da poco che si chiama così e cioè da quando è stato ristrutturato). Si rimaneva, spesso, noi ragazzini interi quarti ...
Paolo Giudici
Di Paolo Giudici, non sono riuscito ancora a trovare (neanche chiedendolo in prestito alla Biblioteca Regionale di Palermo) il suo miglior libro, Quadìa, terra di mori (romanzo, edizioni ALPES, Milano, MCMXXX - 1930, e successivamente ristampata nel 1968 da Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta - Roma con prefazione di Leonardo Sciascia). Mi sono affidato, quindi, al nostro grande Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921 - Palermo, 20 novembre 1989), critico e scrittore, che nel suo bellissimo saggio La corda pazza, scrittori e cose della Sicilia (Torino, Giulio Einaudi Editore, 1970), ne ...