U Zzì Vicienzu

 

Lu Zzì Vicienzu (il signor Vincenzo forse Territo) era uno di quelli all’antica…ed ancora negli anni ’50 (1950-60) portava un cappello tipo fez, (1) ”cuamo chiddu du zzì Peppi Garibaldi”.
Pur essendo vecchio andava impettito come se avesse ingoiato un intero manico di scopa. Nemmeno la zappa lo aveva piegato. I suoi figli lo aiutavano nei campi…dovevano ubbidire e basta. La loro masseria rendeva bene ma bisognava lavorare, lavorare e lavorare.
Naturalmente era un mortale anche lui…e come tuttti, un giorno, non si sa perchè fu sistemato (cu li piadi a palidda) sul letto matrimoniale con le braccia piegate e le mani giunte e il rosario (a cruna) tra esse. Quattro bei candelabri, i due più alti al capezzale del letto…uno per parte. Quelli più piccoli ai piedi del letto: uno di qua, l’altro di là. Nella camera da letto, seduti tutti intorno, parenti ed amici pregavano per lui…il defunto. Costernati, afflitti ma rassegnati: la Morte arriva per tutti, non è come la Legge che assolve chi ha gli avvocati senza scrupoli e punisce i poveracci indifesi da qualche povero avvocato anche lui.
U zzì Vicianzu…era sereno…sembrava sorridere.
Di solito si comincia a pregare un poco prima dell’ultimo respiro… questa volta la Morte era arrivata all’improvviso e gli astanti avevano cominciato a pregare con circa mezz’ora di ritardo.
Appena finita l’ultima postina del rosario si alzarono in piedi per la litania:
- Santa Maria – “prega per noi”…
- Madre dei ..
A questo punto un urlo lacerante si sentì nella stanza, seguito da uno sbigottito silenzio e lo zio Vincenzo seduto sul letto disse: “ma pi cu stati priànnu?” (per chi state pregando?).
Successe un parapiglia…c’era chi piangeva di gioia per la mancata morte ma anche chi rideva per l’inaspettata “resurrezione”. Qualcuno osò pomposamente dire: Lazzaro alzati e cammina. Lo zio Vincenzo si alzò veramente e si diresse direttamente verso il bagno “guardando la folla” che gli stava attorno.
Dopo la tempesta venne la calma e con essa, dopo 15 giorni, senza scherzi…la Morte.

Un ci criditi? Affari vostri sono…ah.

1) Fez, berretto di origine turca, a cono tronco, con fiocco pendente.

Per saperne di più su Caluzzieddu Di Giuseppe da Mussomeli vi invitiamo a consultare la scheda in Bibliografia Mussomelese

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Scritto da: DiGiuseppe_Calogero - il 27 febbraio 2011 - Categoria: Quannu mi chiamavanu Caluzzieddu ! - Nessun Commento -

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