AL LETTORE
Mosso dal desiderio di diradare le oscurità sulle origini e le passate vicende del mio paese, iniziai nel 1898 le ricerche che condussero a questa pubblicazione; ma dovetti dopo sei interromperle, a causa del mio allontanamento da Palermo, la sola città che, per le sue biblioteche e per i suoi archivi, potesse fornirmi ricco ed abbondante materiale.
Ebbi però agio di constatare che le note in quei sei anni raccolte, erano più sufficienti per tesservi, non dico, una storia, ma una serie di memorie degne dell’attenzione dello studioso. E così a solo scopo di personale diletto, mi diedi ad ordinare e collegare le sparse fila in varie monografie, benché, man mano che proseguivo nel lavoro, mi apparsero le lacune ed i difetti.
Per rimediare alle lacune, invece di seguire strettamente l’ordine cronologico, tanto raccomandabile in questo genere di lavoro, stimai opportuno di raggruppare in questo genere di lavoro e stimai opportuno di raggruppare i dati per periodo e per soggetto, giovandomi della circostanza, che nell’isola nostra i secoli XV, XVI e XVII ebbero fra loro molta analogia, non solo per ordinamento politico e civile, ma anche per le condizioni sociali, morali e religiose che in quel vasto periodo rimasero quasi immutate………
Fin qui Giuseppe Sorge… noto storico mussomelese e siciliano nato a Sutera il 23 gennaio 1857 da Carmelo Sorce e Crocifissa Nola e morto a Palermo il 13 febbraio 1937. Giuseppe Sorge è stato inoltre Prefetto in diverse località italiane (a Girgenti l’odierna Agrigento dal 1° ottobre 1904 al 15 aprile 1907; a Lecce dal 5 aprile 1907 al 1 ottobre 1909; a Brescia dal 1° ottobre 1909 al 1° gennaio 1912; a Napoli dal 1° gennaio 1912 al 16 maggio 1914; nuovamente a Brescia dal 1° ottobre 1915 al 1° settembre 1917; ed infine, per un breve periodo, dal 1° settembre 1917, a Venezia) e Direttore Generale di Pubblica Sicurezza del Regno d’Italia (incarico mantenuto dal 29 settembre 1917 al 10 marzo 1919) durante gran parte il mandato governativo di Vittorio Emanuele Orlando (nato a Palermo il 18 maggio 1860, morto a Roma il 1° dicembre 1952, al governo dal 30 ottobre 1917 al 23 giugno 1919)
Un vero regalo, che spero i miei paesani (tali sono sempre per me i mussomelesi, anche se abito a Palermo da 56 anni), gradiranno risiede in questo volume originale pubblicato dall’editore Cav. Niccolò Giannotta, Catania, Libraio della Real Casa 1910, un volume originale che solo un appassionato, come chi scrive, poteva trovare fra i libri introvabili.
Impossibile pubblicare tutto il libro per intero, ma di volta in volta cercherò di fare delle recensioni, meglio un riassunto, dei passi più significativi dei vari capitoli, con la speranza che anche un solo mussomelese lo legga. Per me sarà, di già, motivo di grande soddisfazione e spero che qualcuno me ne resterà grato.
Mussomeli si eleva in una zona montuosa dalla forma irregolare, fra i fiumi, Platani, Salito e i torrenti Belice e Tumarrano.
Sull’origine del nome, il domenicano e storico Tommaso Fazello (Sciacca, 1498 – Palermo, 1570) nel sua Storia di Sicilia ( F. Thomae Fazelli Siculi or. Praedicatorum, De rebus Siculis decades duae. Nunc primum in lucem editae. His accessit totius operis index locupletissimus, Panormi : typis excudebant, Ioannes Matthaeus Mayda, et Franciscus Carrara, in Guzecta via, quae ducit ad Praetorium, sub leonis insigni, 1560 mense Iunio ) accenna ad un monte Mele e desume il nome dalla voce latina Mons mellis (monsmellis), usata negli atti ufficiali di notari e ecclesiastici.
Lo storico messinese ed abate benedettino, Francesco Maurolico (Messina, 16 settembre 1494 – Messina, 22 luglio 1575) ritenne che Mussomeli fosse uno dei due monti Gemelli e precisamente quel monte Marone riportato da Plinio il Vecchio (Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio nato a Como nel 23 d.C. e morto a Stabia dopo l’8 settembre 79) nel libro III (capitolo VIII) del suo trattato enciclopedico intitolato Naturalis Historia (Storia Naturale).
Mentre il geografo tedesco Filippo Cluverio (Danzica, 1580 – Leida, 31 dicembre 1622) ritenne che la voce Monte Melle derivasse da Monte Gemello.
Un altro illustre storico il gesuita Giordano Cascini (1565-1635), al quale si deve la prima opera agiografica su Santa Rosalia ( Di S. Rosalia vergine palermitana libri tre composti da R. P. Giordano Cascini della Compagnia di Giesu’. Nelli quali si spiegano l’Inuentione delle Sacre Reliquie, la Vita solitaria, e gli Honori di lei. Con aggiunta di tre Disgressioni historiche, del Monte Pellegrino, oue visse e mori: di suo parentado, c’hebbe, discendenza dall’imperadore Carlo Magno e d’alcuni componimenti in sua lode … In Palermo; appresso i Cirilli 1651 ), scrisse che il nome Gemelli si riferisse ai Monti Cammarata e Rose, l’antico Gonio, di cui fa cenno il filosofo e scienziato greco Aristotele (in greco: Ἀριστοτέλης , nato a Stagira nel 384 a.C. e morto a Calcide nel 322 a.C.) nel secondo libro del suo De Audibilibus.
In così bella posizione Mussomeli gode il sommo vantaggio di un’aria salubrissima. Malgrado la sua altimetria, il suo clima può definirsi mite e l’aria è sempre resa tiepida, quasi dolce, dai venti che spirano in ogni direzione.
Già nel secolo XVI, Gian Giacomo Adria, medico di Carlo V, oltre che poeta, umanista e storico (nato a Mazara nel 1485 circa e morto a Palermo nel 1560) decantava la vita sana e longeva dei suoi abitanti ( De laudibus Siciliae et primo de Valle Mazariae, cum admirabilibus suis a natura productis, 1540 – Manoscritto della Biblioteca Comunale di Palermo Qq C85):
Hic vitam sanam summo fere degent.
Sunt hic multi viri centenarii.*
Anche lo storico Gaetano Di Giovanni (Casteltermini, 1831 – Noto, 1912), padre del più noto Alessio Di Giovanni (poeta e drammaturgo, Cianciana 11 ottobre 1872 – Palermo 6 dicembre 1946), nel suo opuscolo intitolato Sull’origine di Mussomeli (Girgenti : Stamp. provinciale-commerciale di S. Montes, 1873) così verseggiava:
La quale è posta in parte forte e sana,
Di leggiadria, di bei costumi è piena,
Di vaghe donne e d’uomini cortesi
E l’aere è dolce, lucida e serena.
*In questa elevata sommità generalmente si trascorre una vita salubre. Qui abitano molti uomini centenari. (Libera traduzione di Piero Ciccarelli)
Riassunto di Pietro Ciccarelli, liberamente tratto
dalla Prefazione: Al Lettore e
dal Capitolo: Notizie preliminari
Indice: (corografia; gli antichi geografi; altimetria; estensione; confini; notizie geologiche; minerali; fiumi e torrenti; acque sorgive; vegetazione spontanea; coltura del territorio; topografia dell’abitato; panorama; clima; popolazione attuale; circoscrizione amministrativa, ecclesiastica, giudiziaria, finanziaria, politica)
del libro del prefetto Giuseppe Sorge:
Mussomeli, dall’origine all’abolizione della feudalità – Note e Considerazioni
Volume I
Catania – Cav. Niccolo’ Giannotta, Editore
Libraio della Real Casa
Edizione originale del 1910
Per saperne di più su Giuseppe Sorge vi invitiamo a consultare la scheda in Bibliografia Mussomelese
Piero Ciccarelli, Mussomeli, Caltanissetta, Sicilia